Elettrostimolatore Compex® SP 2.0 - cod. 2535116
Per tonificare la muscolatura, scolpire il corpo, aiutare il rilassamento e il recupero.
Per chi:
Con tutte le funzioni di base dell’elettrostimolazione e la tecnologia MI, SP 2.0 è il partner ideale per gli sportivi che praticano 1 o 2 volte a settimana.
Caratteristiche prodotto
4 canali
20 programmi
MI-SCAN: analizza il muscolo e adatta automaticamente i parametri di stimolazione alla tua fisiologia.
Categorie Programmi
Preparazione fisica:
Endurance, Resistenza, Forza, Forza esplosiva, Aumento massa muscolare, Riscaldamento, Capillarizzazione
Recupero/Massaggio:
Recupero post allenamento, Massaggio rilassante, Riduzione affaticamento muscolare, Massaggio rigenerante
Antidolore:
TENS antidolore, Decontratturante, Dolore muscolare, Mal di schiena, Gambe pesanti, Prevenzione crampi
Fitness:
Tonificazione braccia, Tonificazione cosce, Tonificazione addome, Glutei scolpiti
Contenuto del set
Stimolatore
Set di 4 cavi Snap
Cavo MI-Sensor
Caricabatterie
Clip per cintura
2 confezioni di elettrodi Snap 5x10 cm
2 confezioni di elettrodi Snap 5x5 cm
Borsa per il trasporto
Istruzioni per l’uso
Caratteristiche tecniche
Tecnologia Con cavi
Numero di canali 4
Potenza 120mA, 150Hz, 400us
Schermo Monocromatico
Alimentazione Batteria ricaricabile in meno di 4h30min
Peso
1.3 kg
Dimensioni
27.2 x 17.5 x 12 cm
Posizionamento degli elettrodi
La scelta della taglia degli elettrodi (grande o piccola) e il loro posizionamento sul gruppo muscolare che si desidera stimolare sono fattori determinanti per il comfort delle sedute e quindi per l’efficacia del lavoro che sarà effettuato.
Per questa ragione, si raccomanda di prestarvi sempre la massima attenzione e di adottare le posizioni indicate.
Se non si desidera utilizzare la tecnologia Mi, è sufficiente sostituire il cavo per elettrodi in dotazione con il sistema Mi, con un altro cavo per elettrodi standard.
Posizione di stimolazione
La posizione della persona durante la stimolazione dipende dal gruppo muscolare che si vuole trattare. Le varie posizioni sono chiaramente indicate dalle immagini poste accanto ai disegni che mostrano la corretta posizione degli elettrodi.
Per i programmi delle categorie Vascolare, Massaggio e Dolore e per il programma Recupero Attivo, che non comportano forti contrazioni muscolari, mettersi nel modo più comodo possibile.
Per tutti gli altri programmi che comportano invece delle contrazioni rilevanti (contrazioni tetaniche), si raccomanda di lavorare in isometria, bisogna cioè fissare le estremità dell’arto in modo che non si abbiano movimenti importanti. Per esempio, nel caso di stimolazione dei quadricipiti, il soggetto sarà in posizione seduta con le caviglie fermate da cinghie per impedire l'estensione del ginocchio.
Lavorare in questo modo permette di eseguire la stimolazione in tutta sicurezza, inoltre questo permette di limitare l'accorciamento del muscolo al momento della contrazione e, di conseguenza, ridurre l’eventuale rischio di crampi. Siccome la contrazione è particolarmente forte a livello del polpaccio durante l'estensione del piede, abbiate cura di applicare un carico sufficientemente pesante sulle spalle (oppure utilizzate qualunque altro mezzo), affinché la contrazione rimanga statica.
Salvo le indicazioni specifiche riguardanti un programma particolare, non si dovrà fare una contrazione attiva senza una contro-resistenza.
Regolazione intensità/energia.
In un muscolo stimolato, il numero di fibre che lavorano dipende dalle energie di stimolazione (in percentuale).
Di conseguenza, occorre assolutamente utilizzare le massime energie di stimolazione, in modo tale da coinvolgere il maggior numero possibile di fibre. Al di sotto di energie di stimolazione significativa, è inutile per un soggetto medio, effettuare delle sedute di stimolazione. In tal caso il numero di fibre reclutate a livello del muscolo stimolato è troppo esiguo per consentire un miglioramento significativo delle prestazioni di questo muscolo.
Il progresso di un muscolo stimolato sarà tanto più evidente quanto più sarà elevato il numero di fibre che svolgono il lavoro generato dal Compex. Se durante la stimolazione lavora soltanto un decimo delle fibre di un muscolo, soltanto quel decimo potrà progredire; i risultati sarebbero notevolmente più evidenti se lavorassero il 9/10 delle fibre.
Cercate quindi di lavorare con energie di stimolazione efficaci, cioè sempre al limite di quello che potete sopportare.
Evidentemente, non si devono raggiungere le energie di stimolazione massime fin dalla prima contrazione della seduta iniziale del primo ciclo. Chi non ha mai provato la stimolazione Compex, svolgerà qualche seduta del programma Iniziazione muscolare, con energie sufficienti a produrre delle vigorose contrazioni muscolari per familiarizzare con la tecnica dell’elettrostimolazione. In seguito, il soggetto potrà definire il suo primo ciclo di stimolazione con il programma e il livello specifici. Dopo il riscaldamento, che deve produrre delle scosse muscolari ben definite, occorre aumentare progressivamente le energie di stimolazione, di contrazione in contrazione, durante i primi tre o quattro minuti della sequenza di lavoro. Bisogna anche progredire nelle energie utilizzate di seduta in seduta, soprattutto durante le prime tre sedute di un ciclo. Un soggetto normalmente predisposto raggiungerà delle energie di stimolazione molto efficaci già nel corso della quarta seduta.
Ripartizione delle sedute
La suddivisione delle sedute di stimolazione nel corso della settimana, riguarda soltanto quelle situazioni in cui si debbano compiere almeno due allenamenti nella stessa settimana.
Se si è pianificato fino a sei sedute la settimana, si raccomanda di distanziarle al massimo. Chi, per esempio, esegue tre sedute la settimana, le ripartirà nella misura di una seduta ogni due giorni. Chi pratica sei sedute, farà sei giornate consecutive di stimolazione e una giornata di riposo.
Da sette sedute la settimana e oltre, si consiglia di raggruppare più sedute nello stesso giorno, per lasciare uno o due giornate di riposo completo senza stimolazione. Chi pratica sette sedute la settimana, farà cinque giorni di stimolazione con una seduta al giorno e per un giorno due sedute (intervallate da almeno mezz'ora di riposo); gli resterà così un giorno di riposo. Chi pratica dieci sedute la settimana eseguirà preferibilmente due sedute al giorno per cinque giorni (intervallate almeno da una mezz'ora) e gli resteranno due giorni di riposo.
Alternanza seduta/allenamento
Le sedute di stimolazione possono essere eseguite sia al di fuori che durante l'allenamento volontario.
Quando si esegue sia l’allenamento volontario sia la stimolazione nella stessa seduta, si raccomanda di solito di praticare prima l'allenamento volontario e poi la stimolazione. In questo modo, l'allenamento volontario non è eseguito su fibre muscolari già affaticate. Ciò è particolarmente importante per gli allenamenti dedicati alla forza e alla forza esplosiva.
Tuttavia, negli allenamenti di forza resistente può essere utile procedere in senso inverso. Prima dell'allenamento volontario si esegue grazie alla stimolazione in resistenza alla forza, un “lavoro preliminare specifico” delle fibre muscolari senza affaticamento generale e cardiovascolare. In questo modo, lo sforzo volontario permetterà, sulle fibre “preparate”, di accelerare e intensificare il metabolismo glicolitico.
Progressione dei livelli
In linea generale, non è consigliabile superare rapidamente i livelli e pretendere di arrivare il più presto possibile al livello 5.
I diversi livelli corrispondono a un avanzamento nell'allenamento e bisogna lasciare ai muscoli il tempo di adattarsi alla supercompensazione e il tempo di consolidarsi.
Un errore riscontrato frequentemente è il passaggio di livello in livello, via via che si affronta una stimolazione con energie più elevate. Il numero di fibre che sono interessate dalla stimolazione dipende dalle energie di stimolazione; la natura e la quantità di lavoro svolta da queste fibre dipendono dal programma scelto e dal suo livello. Lo scopo primario è quello di progredire nelle energie elettriche di stimolazione, e poi nei livelli. In questo modo, maggiori sono le fibre stimolate e più numerose saranno le fibre che registreranno dei progressi. La rapidità del progresso di queste fibre e la loro capacità di lavorare a un regime più elevato, dipendono dal tipo di programma e dal livello utilizzati, dal numero delle sedute settimanali, dalla durata di queste sedute e da fattori intrinseci personali.
Il procedimento più semplice e più consueto, quando si passa a un nuovo ciclo di stimolazione, è di salire di livello nel programma nscelto
Si può anche salire di livello nel corso di uno stesso ciclo. In questo caso, si consiglia di non farlo prima di aver lavorato almeno tre settimane allo stesso livello.
Non cambiare il livello del programma se ci si trova in un ciclo ausiliario o in un ciclo di allenamento. Ciò vale anche per un ciclo intensivo o aggressivo breve della durata di tre e/o quattro settimane. Al contrario, nell'applicazione classica, in un ciclo di sei settimane, si può passare al livello superiore dopo tre settimane. Ugualmente, in un ciclo intensivo o aggressivo di sei/otto settimane, si può salire di un livello dopo tre/quattro settimane.
Utilizzo del riscaldamento
Tutti i programmi che comportano delle contrazioni rilevanti (contrazioni tetaniche) ai muscoli stimolati, iniziano automaticamente con una sequenza di riscaldamento. Questa fase è raffigurata sullo schermo mediante l’animazione del “calore” al di sopra del radiatore.
Quando nei minuti che precedono la seduta di stimolazione non è stata effettuata alcuna attività fisica volontaria, si raccomanda di praticare il riscaldamento. Nel caso in cui la seduta di stimolazione sia inclusa in un allenamento volontario, e che un'attività volontaria sia praticata immediatamente prima della stimolazione, non è necessario eseguire la fase di riscaldamento. In questo caso è possibile sopprimere la sequenza: la seduta inizierà direttamente con il lavoro specifico selezionato, non preceduto dal riscaldamento.
Dopo la sequenza di lavoro in stimolazione, si attiva automaticamente una fase di defaticamento. Questa facilita il recupero di un muscolo dopo il suo lavoro con il Compex e limita in una certa misura l'indolenzimento muscolare. Salvo non si voglia passare immediatamente alle fasi di allenamento volontario, si consiglia di far completare l'ultima sequenza di defaticamento. Inoltre, si raccomanda anche di praticare qualche esercizio di stretching sui muscoli che hanno appena lavorato con il Compex, anche se la stimolazione sembra migliorare l'elasticità muscolare.